ph. Federico Garibaldi - all rights reserved
Solo Exhibition @ Area35 Art Gallery Milano, Maggio - Giugno 2019 Testo critico di Pasquale Barbella Nell’epoca in cui si vede troppo, si vede tutto, si vede di più, Federico Garibaldi ha scelto la decostruzione della visione, il filtro estremo, un gioco come un altro per tentare lo sguardo attraverso l’artificio del nascondere. Lo fa citando esperienze che rimandano al divisionismo, al puntillismo, alla retinatura tipografica, ma si diverte a capovolgere la funzione di quelle tecniche: lì i reticoli di puntini operano per addizione, creando con i loro addensamenti una realtà riconoscibile, mentre Garibaldi scompone gli oggetti del suo apparente voyeurismo per non condividerli con nessuno, nemmeno con sé stesso. Non è ciò che sta oltre la rete a interessarlo, è la rete stessa e il momento del through, dell’attraverso, della mediazione frammentaria e casuale che interrompe la continuità del paesaggio (percepito, in questo caso, attraverso i finestrini e le tendine di un autobus). Si indovina appena, al di là di questo effetto zanzariera, che si tratta di paesaggio urbano, o meglio della sua versione più illusoria, quel continuum mobile che sfiora lo sguardo del passeggero senza pretendere null’altro che una vaga simulazione di ipnosi. Stordimento: ma non troppo. C’è […]
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Federico Garibaldi - Trough - Area35 - opening- all rights reserved
Solo Exhibition @ Area35 Art Gallery Milano, Maggio - Giugno 2019    
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blueShores | Works

by Federico Garibaldi· Maggio 05, 2020· in · 0 comments
Solo Exhibition @ UniCredit Pavilion Milano, Aprile - Maggio 2016 Testo critico di Pasquale Barbella Le immagini sono come il denaro: l’inflazione le spoglia di valore, di potere e di senso. La tecnologia digitale, rovesciando a getto continuo miliardi di figure su una quantità di supporti elettronici fissi e portatili, deposita – persino sulle opere d’autore – un’ombra di depressione analoga, per certi aspetti, alle conseguenze dei black days di Wall Street. A risentire maggiormente di questo collasso è l’iconografia dei sogni, e il sogno più condiviso dall’umanità è la vacanza, simbolo di fulgida evasione e superiore benessere. La rete trabocca di cartoline illustrate, un genere che ebbe larga condivisione nell’era della carta, ma che non ha più né la funzione sociale né l’innocente charme di quei tempi, quando spedirsele a vicenda era la prova tangibile di una prossimità sentimentale trasmessa da distanze baciate dalla spensieratezza. La proliferazione di inquadrature turistiche ha perso la capacità di stupire, adescare e sedurre, proponendosi come ridondante vetrina commerciale di alberghi, villaggi e destinazioni che sembrano uguali. A queste banconote fuori corso gli utenti rispondono con una produzione personale altrettanto implacabile, impallando e declassando paesaggi e monumenti per farne sfondo di selfie usa-e-getta. Al […]
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Federico Garibaldi - Unicredit Pavilion - opening - all rights reserved
Solo Exhibition @ UniCredit Pavilion Milano, Aprile - Maggio 2016
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Federico Garibaldi - Duomo di Massa - opening - all rights reserved
Solo Exhibition @ Duomo di Massa Massa, Maggio – Luglio 2017 Testo critico di Sarah Boglino La mostra rientra nel ciclo Geografie dello sguardo. Per una nuova iconografia dell’inclusione, con cui la Diocesi di Massa, già dalla scorsa edizione, si allea al potere comunicativo dell’arte contemporanea per proporre spunti di riflessione su temi sociali attuali. Le fotografie di Federico Garibaldi, ospitate in numerose sedi prestigiose tra cui di recente presso Unicredit Pavillon e Triennale di Milano, sono distribuite lungo un percorso che si dipana tra il chiostro e la cripta della cattedrale; realizzate tra il 2012 e il 2016 ritraggono le spiagge del litorale adriatico e i titoli, suggestivi, evocano una dimensione trasognata venata da una sottile irrequietezza: Sinestesia in viola, Trough, Le spiagge degli altri, I colori degli occhi, Polisindeto chiuso, Solo un istatnte dopo, Ipse dixit. Il titolo complessivo della mostra, BlueShores, giocando sull’ambiguità semantica, conferma questa traccia emotiva. Si sa infatti che l’occhio del fotografo è naturalmente portato a scardinare il consueto modo di vedere le cose e anche in questo caso la spiaggia, vista dal mare, da mèta di vacanza per il turismo di massa e punto di partenza per una nuova vita per il naufrago, […]
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Dokumenta

by Federico Garibaldi· Maggio 05, 2020· in · 0 comments
Solo Exhibition @ Statuto13 Milano, Ottobre 2013 Testo critico di Massimiliano Bisazza Nel vasto scenario artistico milanese emerge finalmente una spiccata attenzione verso la fotografia che tardava a contaminare – con accezione positiva del termine “contaminare” – la nostra città, il nostro Paese. Federico Garibaldi è a mio avviso un fenomeno talentuoso non solo nell’ambito della fotografia di moda, ma anche in quello della fotografia d’arte. In questa occasione, Federico decide di avventurarsi nel contemporaneo dell’astrazione valicando la forma nell’immagine retinica e assurgendo alla composizione spaziale atemporale che ci porta in una dimensione alternativa, quasi virtuale. Se paragonato all’ambito cinematografico direi che i lavori astratti di Garibaldi evocano le atmosfere di “The Matrix” dove le “matrici” sono degli elementi di tipo tabellare che hanno strutture matematiche che rappresentano una sorta di cyberspazio o realtà simulata dalle macchine (cit. Andy Wachowsky).
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Solo Exhibition @ Statuto13 Milano, Novembre 2014 Testo critico di Statuto13 Federico Garibaldi decide di capovolgere l’idea di fotografia puramente estetica per “consegnare” il proprio estro alla fotografia concettuale con un piglio certamente innovativo. Ci racconta un viaggio, il “suo viaggio”, nel quale noi possiamo riconoscerci, nel quale possiamo immergere i nostri pensieri dondolandoci poeticamente e metaforicamente tra le associazioni mentali e i ricordi individuali che ne scaturiscono. Il concetto si fonda sull’idea del “dinamismo spazio – temporale”, quindi sul movimento; le fotografie scattate sono l’una conseguente all’altra nel percorso spaziale effettuato in auto durante il suo viaggio fisico e introspettivo. Ciò che emerge e che mi colpisce è certamente il concetto di temporalità: il tempo è un concetto primitivo dell’esperienza legato alla percezione del “divenire” o della “durata” di un fenomeno, in base al quale è possibile stabilire l’ordine di una successione di eventi o la loro contemporaneità. Possiamo affermare dunque che Garibaldi fotografo aneli al processo induttivo (e non deduttivo) che porta l’uomo e l’artista che sono insiti in lui, in una continua ricerca, che porterà la sua creatività a incedere in un continuo divenire ricco di sensazioni e d’interazioni sinergiche tra pensiero, arte e azione.
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13 Exhibition @ Luo Qi Museum of International and Modern Art Hangzhou - China, November 2016 La Cina è un luogo davvero imprevedibile. Non è scontata nei suoi ritmi né nei suoi perchè. Non pone questioni esistenziali, se la vivi da ospite. Ti chiede di adeguarti all’umidità, ad un cerimoniale incomprensibile e a una colazione davvero sfidante. Ti chiede di allinearti a usi e costumi locali e di fare meno domande di quante ti verrebbero in mente. Nemmeno Marco Polo ha fatto bene i conti dovendone parlare. Figuratevi io, che in pochi giorni mi sono trovato catapultato in un mondo diverso, ad allestire una mostra di pezzi astratti dedicata ad una platea di cui ignoravo totalmente gusti, propensioni ed eventuale approccio, tanto all’arte quanto alla critica. E’ stata un’esperienza affascinante e molto complicata. Una kermesse che ha riunito sotto lo stesso tetto dorato artisti provenienti da diversissimi paesi del mondo, portabandiera di diversissime arti. Ho presentato otto opere astratte, icone per me di quella sensazione incompiuta che questo viaggio mi prometteva e mi ha lasciato. Ma ho scoperto con soddisfazione sincera che il vero senso di queste esperienza e di queste opere è la promessa della riscoperta. Della necessità di […]
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13 Exhibition @ Luo Qi Museum of International and Modern Art Hangzhou - China, November 2016  
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Il rumore del sale

by Federico Garibaldi· Maggio 04, 2020· in · 0 comments
Selected group Exhibition  @ Triennale Milano Milano, Giugno – Luglio 2012 Testo critico di Massimiliano Bisazza Lo spirito di osservazione, la sensibilità, l’attenzione dedicata alle luci, ombre, silhouettes, alla tecnica e ai supporti, sono estremamente raffinati, ricercati. La sperimentazione e la ricerca contenutistica viaggiano di pari passo: mai banali o scontate anzi in bilico tra il documentarismo e l’astrazione aulica introspettiva. Nei suoi lavori noto un coup d’oeil maturo e stilistico che guarda alla fotografia tipica del reportage del grande maestro Sebastiao Salgado che però viene approfondita e direi quasi “condita” dalla forte personalità e dall’acuta creatività poliedrica di Federico Garibaldi. Se è vero che l’artista/fotografo è confrontabile all’idea di “fotografo del passato”, cioè il pittore, posso tranquillamente affermare che Federico Garibaldi è quel “pittore” che sa raccontarci e mostrarci ciò che la nostra Madre Terra ci dona.
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IL PANE DI ALTAMURA

by Federico Garibaldi· Maggio 04, 2020· in · 0 comments
Solo exhibition @ Statuto13 Milano, Ottobre 2013 Testo critico di Antonio Mancinelli Non c’è momento forse più scontato e pericolosamente destinato a lievitare con i germi della retorica quando s’impastano le parole per incoronare il mito del pane. Soprattutto quando i media ne tramandano una vera e propria reinvenzione ad usum dei consumatori. Quanto più la sua preparazione è industriale, asettica, farmaceutica tanto più la sua comunicazione mediatica si coagula intorno a paesaggi campestri e cosmetici che vivono negli interstizi tra la cattiva immaginazione e il cartone animato, tra i mulini bianchi e le spighe al vento, tra mamme sempre sorridenti e fornai aitanti come indossatori (e infatti lo sono, negli spot). C’è l’urgenza di ricapitolare, di resettare la ricetta della conoscenza: ed è quello che fa Federico Garibaldi in questo reportage su e del pane di Altamura, cittadina pugliese che di questo ex cibo dei poveri è la patria indiscussa. In questi scatti solenni, cupi, drammatici ma anche ironici (guardate l'ingenuità di quelle insegne un po' naif, osservate i volti di chi mescola, miscela, forma e deforma una massa molle che sembra l'universo prima che arrivasse Dio - un dio che è lì, a portata di mano, di braccio e di pala), che si ristabilisce il giusto […]
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SANOFI AVENTIS

by Federico Garibaldi· Maggio 04, 2020· in · 0 comments
Selected Group Exhibition @ Festival della Scienza – Palazzo Ducale Genova, Giugno 2006 Queste riflessioni le scrivo a posteriori. Tanti anni dopo aver fatto quelle foto. Ora che forse ne capisco il senso. Quando Sanofi Aventis mi propose di realizzare queste immagini, destinate al Festival della Scienza di Genova e a loro legittimi scopi pubblicitari (mi pagavano per quello) ero relativamente immaturo e poco padrone di un progetto che legasse mondi diversi ed emozioni addirittura opposte: l’arte e la scienza, l’astrazione e la narrativa, la fantasia e la ricerca scientifica. Decisi di non cercare di capirlo. Mi lasciai piuttosto soverchiare dallo stupore, una volta entrato in quei laboratori algidi e silenziosi, che profumavano di sapere e di ricerca. Mi trovai immerso in un modo di colori e di provette. Di esperimenti silenziosi che dovevo raccontare in un modo rigoroso e al contempo improbabile. Feci comandare i colori, le ombre e i silenzi. Pensai che la ricerca in fondo è proprio questo: è la sublimazione dell’assenza. La consacrazione di quel che sarà ed ancora non è. Non raccontai le provette. Raccontai, o cercai di farlo, quello che i miei occhi inesperti vedevano. Raccontai che le ombre delle ampolle mi sembravano castelli […]
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