blueShores | Video 

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Maggio 05, 2020 · Video · 0 comments
Ideato per la mostra personale blueShores @ Unicredit PAVILION

Milano, Maggio-Giugno 2016

talent @eszter.eross @monstermgmt

styling Concetta D’Angelo

fashion courtesy of Antonio Marras

Un ringraziamento speciale a Anthony Fesce, per il suo prezioso aiuto.

 

Ho visto il gatto con gli stivali,

camminò per sette leghe,

attraversò infiniti mari,

litigò con mille streghe

vide grattacieli alti ed emozioni forti forti,

vide oceani equatoriali

e navi rotte in mille porti

disse:

“ciao, sei Biancaneve? Ho visto sette tuoi amici.

Che t’importa delle beghe?

Non ti piacciono le mele?

sei sicura di capire?

Detto in stretta confidenza,

hai paura delle streghe?

Gli dispiace che volare

da domani non si può, che la favola più bella

anche quella si graffiò, che nei sogni dei bambini

il domani non c’ è più

sto scherzando ci sarà ma bisognerà aspettarlo

che domani arriverà.

Disse “scusi per favore, mi fa entrare nella favola? “

ma gli dissero di no, di non

rompere le scatole, che nel mondo cʼera solo un forte odore di salsedine,

o di acrilico chissà, se era

antrace oppure no.

Disse guardi sono il gatto, mi son visto in uno specchio.

Ho percorso mille leghe, Le regalo i miei stivali,

non mi importa delle beghe degli umani,

dei discorsi troppo strani, delle vostre botti piene di litigi senza

vino, palingenesi goliardiche dentro

a cattedrali gotiche, come tante roccaforti di

diatribe postatomiche.

disse “Guardi, sono il gatto, ho attraccato in mille porti,

ho scherzato

coi corsari, ho conosciuto sette morti”.

disse “Guardi, sono il gatto,

quelle che tu chiami efelidi

sono lacrime di zingari, dei frammenti di meteore che ti bruciano le ciglia

e ti portano nellʼanima dei

respiri di universo”. disse “Guardi, sono il gatto, negli oceani

intorno al Siam

mi conoscono benissimo, ho miagolato

a mille amanti, ho deportato

mille schiavi, mi fa schifo quella puzza di cambuse

andate a male,

come il senso della vita che non crede nelle fiabe” ,

disse “Guardi, sono il gatto,

ha mai provato a accarezzarmi?

Le trapasserò le mani come dentro a un

incantesimo, ma non creda

quando dicono di conoscermi benissimo. io Le

tatuerò la pelle con un

miagolio che brucia”, disse “Guardi, sono il gatto,

se vedesse la mia ombra

in un mercato della Persia, sappia che potrà trovarmi

dietro l’angolo dell’anima”, disse

“Guardi, sono il gatto, ha mai provato a indovinarmi

dentro ad uno specchio magico?”

disse “Non mi faccia ridere”, disse

“Non mi faccia male”,

disse ancora mille cose che non riesco a ricordare.

Poi s’incamminò sugli

alberi e scomparve fra i colori,

fra le fate. Le libellule, i papaveri e gli amori. disse “Salve,

ci vedremo

dentro agli occhi di qualcuno” disse

“Ciao, festeggeremo dentro al cuore di

nessuno”

disse disse disse disse,

disse ancora