Ideato per la mostra personale blueShores @ Unicredit PAVILION
Milano, Maggio-Giugno 2016
talent @eszter.eross @monstermgmt
styling Concetta D’Angelo
fashion courtesy of Antonio Marras
Un ringraziamento speciale a Anthony Fesce, per il suo prezioso aiuto.
Ho visto il gatto con gli stivali,
camminò per sette leghe,
attraversò infiniti mari,
litigò con mille streghe
vide grattacieli alti ed emozioni forti forti,
vide oceani equatoriali
e navi rotte in mille porti
disse:
“ciao, sei Biancaneve? Ho visto sette tuoi amici.
Che t’importa delle beghe?
Non ti piacciono le mele?
sei sicura di capire?
Detto in stretta confidenza,
hai paura delle streghe?
Gli dispiace che volare
da domani non si può, che la favola più bella
anche quella si graffiò, che nei sogni dei bambini
il domani non c’ è più
sto scherzando ci sarà ma bisognerà aspettarlo
che domani arriverà.
Disse “scusi per favore, mi fa entrare nella favola? “
ma gli dissero di no, di non
rompere le scatole, che nel mondo cʼera solo un forte odore di salsedine,
o di acrilico chissà, se era
antrace oppure no.
Disse guardi sono il gatto, mi son visto in uno specchio.
Ho percorso mille leghe, Le regalo i miei stivali,
non mi importa delle beghe degli umani,
dei discorsi troppo strani, delle vostre botti piene di litigi senza
vino, palingenesi goliardiche dentro
a cattedrali gotiche, come tante roccaforti di
diatribe postatomiche.
disse “Guardi, sono il gatto, ho attraccato in mille porti,
ho scherzato
coi corsari, ho conosciuto sette morti”.
disse “Guardi, sono il gatto,
quelle che tu chiami efelidi
sono lacrime di zingari, dei frammenti di meteore che ti bruciano le ciglia
e ti portano nellʼanima dei
respiri di universo”. disse “Guardi, sono il gatto, negli oceani
intorno al Siam
mi conoscono benissimo, ho miagolato
a mille amanti, ho deportato
mille schiavi, mi fa schifo quella puzza di cambuse
andate a male,
come il senso della vita che non crede nelle fiabe” ,
disse “Guardi, sono il gatto,
ha mai provato a accarezzarmi?
Le trapasserò le mani come dentro a un
incantesimo, ma non creda
quando dicono di conoscermi benissimo. io Le
tatuerò la pelle con un
miagolio che brucia”, disse “Guardi, sono il gatto,
se vedesse la mia ombra
in un mercato della Persia, sappia che potrà trovarmi
dietro l’angolo dell’anima”, disse
“Guardi, sono il gatto, ha mai provato a indovinarmi
dentro ad uno specchio magico?”
disse “Non mi faccia ridere”, disse
“Non mi faccia male”,
disse ancora mille cose che non riesco a ricordare.
Poi s’incamminò sugli
alberi e scomparve fra i colori,
fra le fate. Le libellule, i papaveri e gli amori. disse “Salve,
ci vedremo
dentro agli occhi di qualcuno” disse
“Ciao, festeggeremo dentro al cuore di
nessuno”
disse disse disse disse,
disse ancora