“TwelveShoes”, tra moda e filosofia

Maggio 20, 2020 · Press · 0 comments
ph. Federico Garibaldi - all rights reserved
Secolo XIX,  20 settembre 2016
di Renato Tortarolo

Un’ossessione lunga un giorno, viaggio nelle scarpe di una donna: ballerine al mattino, décolleté in ufficio, tacco 12 dopo le 23. E poi mocassini, stringate, pump. A ogni ora la calzatura ideale.

DODICI paia di scarpe. Ve la sentite d’indossarle tutte in 24 ore? Anzi, sette, otto in meno visto che dovrete pur riposare di notte. Il quesito è femminile. Ed è giusto così. Noi uomini siamo troppo vanesi o privi di stile per rivaleggiare con l’alchimia fra bello e utile delle donne. E non è nemmeno uno sfoggio. Per Daniela Fedi e Lucia Serlenga, curatrici della mostra “Twelve Shoes, una per ogni ora del giorno”, fino al 26 settembre nella Galleria dei Passi Perduti, Palazzo Giureconsulti, in Piazza dei Mercanti a Milano, si tratta piuttosto «della radiografia di una giornata tipo per ciascuna di noi, delle nostre esigenze. L’equazione è semplice: tante esigenze, tante scarpe». Se non fosse per la solida preparazione delle due giornaliste scrittici, da non perdere il loro “Alla corte di re Moda” (Salani, 215 pagine, 13 euro), salterebbero fuori i pasdaran dalle geremiadi scontate: la moda costa, io con un paio di scarpe filo da mattina a sera, e poi dove, come farei a portarle tutte con me. Stop.

Le dodici gigantografie d’arte realizzate dal fotografo Federico Garibaldi, chiavarese, insieme ai modelli originali esposti con le foto, sono il manifesto visuale e coloratissimo di un bon ton che si può acchiappare anche a basso costo. Certo, il miracolo di ergonomia di un paio di scarpe, il loro design, certi capolavori di pura ingegneria per cui state comode o vi sentite in cima a un grattacielo, nel migliore dei mondi e dei portafogli «richiedono fino a cento passaggi fatti a mano…» assicurano Fedi e Serlenga, che hanno scoperto le nuove porte d’Ercole dell’oggetto più desiderato da ragazze, sciure, dive e mamme.

Del resto, questa mostra, voluta da theMicam, la manifestazione globale in cui vengono aggiornati i codici della calzatura, è tutto meno che una provocazione. Stare comode e sentirsi eleganti: non c’è classismo in questa pretesa legittima, anche se vai a prendere i figli a scuola o fai la spesa al supermercato o ti prepari a una sana battaglia per l’aumento di stipendio, fare carriera o semplicemente tenerti il posto.

Più della stanchezza, gli uomini hanno un’altra corporatura, non sanno camminare, ergo non distinguono i pregi di un mocassino da quelli di una sneaker, nelle donne scatta il diritto al piacere:“ Quando una donna acquista un paio di scarpe” dice Christian Louboutin, adorato per i suoi azzardi “non guarda mai la scarpa. Si alza e si guarda allo specchio, guarda il seno, il sedere, di fronte, di lato, bla, bla, bla. Se si piace, allora considera la scarpa”. Mirabile.

Ora, veniamo alle dodici imprese da mitologia moderna: in mostra la creatività di Garibaldi, con un effetto sfalsato che imprime velocità alla calzatura, suona squilli di tromba per le intuizioni di Fede e Serlenga, che confermano una conoscenza autorevole, da storiche, della moda. Alle 7 usate le sneakers, alle 8.30 le ballerine, alle 9 siate pronte per décolleté, 12.30 quando il peggio sul lavoro dovrebbe essere passato concedetevi i mocassini, lo shopping delle 14 esige ankle boots, il ritorno a lavoro o incombenze sociali esalta invece le kitten shoes, alle 16.30 preparatevi al tacco scultura, alle 17.30 il supermarket vi vedrà in oxford. E veniamo al difficile, o al seduttivo, scegliete voi: 18.30, è l’ora delle ankle strap, 19.30 passate ai platform, 20.30 le più belle in assoluto, le pump, e 23.30 tacco 12. Non è un diktat, arduo mettere a nanna i bimbi da svettanti Manolo Blahnik, potete anche adattarvi a tre, quattro scelte. A patto che sappiate le altre otto.

Studiate, signore, studiate. Le scarpe sono un mantra.

Fino al 26 settembre si può visitare nella Galleria dei Passi Perduti di Palazzo dei Giureconsulti a Milano la mostra “Twelve Shoes una per ogni ora del giorno” a cura di Daniela Fedi e Lucia Serlenga. In esposizione nelle gigantografie d’arte del fotografo Federico Garibaldi le scarpe simbolo di ogni esigenza della giornata.